LaRecherche.it
Scrivi un commento
al testo di Pasquale Antonio Marinelli
|
||||
A volte la solitudine mi appare necessaria, come catarsi liberatoria, mi allontana dal mondo e dalle sue contaminazioni. Si specchia nell’anima e si riflette nel mare dei miei pensieri vorticosamente arroccati nella mia mente. Compagna invisibile lasciami riflettere sul tempo che scorre, guarda le mani e la fronte sempre più rugose, e il desiderio di tornare all’infanzia che fu.
A volte la solitudine mi spinge per la strada a trovare gente con cui chiacchierare. Mi allontana dalle angosce e dai tormenti dell’anima che ardono nel mio petto cosparso di ferite cicatrizzate. E mi sospinge, come fosse vento di tramontana, verso la vita e le sue incoerenze. E mi difende, come fosse baluardo inespugnabile, dalle insidiose fragilità dell’essere umano.
A volte la solitudine mi appare liberatoria nelle sue vesti di musa ispiratrice che si traduce nei versi di un poeta nomade e selvaggio curioso di girovagare nell’animo umano. |
|